La storia di una città lungo i binari di una metro

0
Presentazione del libro “Napoli: a bordo di una metro sulle tracce della città”

Diciotto chilometri separano Garibaldi da Piscinola; diciassette sono le fermate; trentatré minuti è il tempo di percorrenza dell’intero tragitto che serpeggia nelle viscere della città. Eppure in quest’atomo di mondo è un florilegio di storia, arte, cultura e umanità. Un treno metropolitano, dunque, non è soltanto un mezzo rapido che consente di muoversi per svolgere, ogni giorno, i propri impegni nel minor tempo possibile, ma è anche un mondo, un microcosmo, nel quale si incontrano persone che si sfiorano, spesso spintonandosi nel tentativo di non perdere quella corsa. Per un tempo, più o meno lungo, alcuni sconosciuti vivono, insieme, la propria esperienza quotidiana. Da queste considerazioni ad un gruppo di studiosi, di varie discipline, è nata l’idea di raccontare un’impressione, una suggestione o anche un casuale incontro con questa varia umanità che ci sfiora o ci spintona quotidianamente, magari carpendo la nostra attenzione e deviandola verso insospettati lidi. Ognuno ha raccontato una sua personale esperienza. Calandosi nei profondi spazi della metropolitana, infatti, diverso è il modo di rapportarsi con gli altri viaggiatori. Ogni stazione ha il suo popolo di passeggeri proveniente chissà da dove, destinato chissà a quali mete. Non sarebbe mai stato possibile correre dietro ciascuno, dietro la miriade di storie personali, più facile fermarsi a riflettere, a guardare al proprio passato e a quello di quei luoghi, capire che, come racconta uno dei personaggi tratteggiati nel libro, “percorrendo l’itinerario che principiava ad essermi noto, avanti e indietro, per tutto il giorno, tutto il mondo passava per il ventre della mia città. Non era necessario dunque che lo rincorressi”. Tra i tanti passaggi del libro è possibile ritrovare la Napoli “della banda dei ragazzi della Ferrovia/io soltanto ho perso il filo e sono andato via”, come canta Eduardo De Crescenzo in una sua canzone del 2006, o quella della Casa dello Scugnizzo a Materdei, o quella del mare che, in fondo, la bagna sempre. E ancora quella con i nomi dei luoghi più antichi e ormai dai più dimenticati, quella che guarda al futuro tenendo però sempre un occhio al passato e a quello che poteva essere.

Grazie alla metro si incontrano e si confrontano le tante diverse realtà presenti in questa stessa città, dai quartieri del “centro storico” a quelli collinari (“l’oro del Vomero”), sino a quelli più periferici (Frullone, Chiaiano, Piscinola). C’è la stazione di Scampia con le sue voci, tra le quali “una è più riconoscibile delle altre: ha un timbro intenso e quasi roco. Con il suo accento marcato e pieno di inflessioni colorite…, la voce di Felice Pignataro è più accogliente delle altre”. Ma, nello stesso libro, un viaggiatore, passeggiando per corso Umberto I, all’altezza dell’incrocio con via Duomo, trovando “una spiazzante cupola ribassata”, il cui autore è Massimiliano Fuksas, improvvisamente si trova a conversare con un signore d’altri tempi, “personaggio ottocentesco, elegante e raffinato, dall’accento napoletano colto”, di nome Nicola Amore.

Un viaggio nel tempo. Tanti secoli, altrettante dominazioni, che hanno ciascuna lasciato tracce indelebili che ogni giorno alimentano, confuse, abitudini e comportamenti di questo popolo. Di questo e di tanto altro hanno provato ad offrire uno spaccato i diciotto autori del volume.

 

Napoli: a bordo di una metro sulle tracce della città Dieci piccoli napoletani

a cura di Guido D’Agostino, Francesco Divenuto, Antonio Piscitelli, Mario Rovinello

Scritti di: Thimothy Megaride, Alessandro Castagnaro, Francesco Divenuto, Maria Sirago, Maria Rosaria Nappi, Linda Irace, Massimo Rippa, Guido D’Agostino, Massimo Visone, Luciana Di Lernia, Marisa Lembo, Adriana Corrado, Mario Rovinello, Barbara Abatino, Riccardo de Sangro, Paologiovanni Maione, Valentina Crimaldi Zurzolo, Massimo Velo.

Esi 2020, pp. 192, € 19,00

Condividi

About Author

Mario Rovinello

membro del direttivo dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea «Vera Lombardi», è stato nominato cultore della materia di Letteratura italiana all’Università Federico II. È docente di materie letterarie nei licei. È nel comitato direttivo delle riviste “il tetto”, “Meridione. Sud e Nord del mondo”, “Resistoria. Bollettino dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea Vera Lombardi”. Ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani, riviste e libri collettanei. È curatore di libri sulla scuola e sulla Resistenza, tra cui L’onda della libertà. Le Quattro Giornate di Napoli tra storia, letteratura e cinema (ESI, Napoli, 2015). Ha curato con Ugo Maria Olivieri il dossier “Università e scuola”, pubblicato su “il tetto”, 2013. 

Comments are closed.