Ddl Zan, anche Merqurio in piazza per chiederne l’approvazione

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Da mesi sentiamo parlare di questo disegno di legge che porta il nome del suo primo firmatario, il deputato del Pd Alessandro Zan. Zan è uno storico attivista per i diritti lgbt ed è fra i promotori del primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali. È stato presidente della sezione Veneto dell’Arcigay. Il ddl presentato ha l’obbiettivo di combattere ogni tipo di discriminazione e l’omotransfobia, prevedendo “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Il testo del ddl stabilisce condanne pesanti per chi commette violenze o atti di discriminazione, ma promuove anche iniziative di sensibilizzazione reale.

Molti ritengono che il testo del ddl sia ancora migliorabile, ma non si capisce perché, dopo l’approvazione alla Camera, avvenuta il 4 novembre scorso in prima lettura, sia stato poi bloccato in Commissione Giustizia del Senato, dove giace soprattutto a causa delle resistenze di Lega e Fratelli d’Italia che non ritengono necessaria una legge specifica in merito, sottolineando che basterebbe, secondo loro, modificare la legge Mancino, senza inserire ulteriori sanzioni e pene. Questo significherebbe ignorare le violenze di cui abbiamo notizia ogni giorno nei confronti delle persone lgbt, negando loro un sistema sanzionatorio che riconosca la tutela dei loro diritti in maniera esplicita nei confronti di ignobili aggressioni.

Nelle ultime settimane, un movimento trasversale di associazioni, sindacati e movimenti è sceso nelle piazze di tante città italiane, prima a Milano poi a Roma. Domenica 16 maggio, anche a Napoli si è tenuta a piazza Dante una manifestazione alla quale ho preso parte in qualità di presidente di Merqurio, insieme a tanti amici della nostra associazione.

Pur nel rispetto della democrazia parlamentare, e quindi anche di eventuali modifiche che il Senato volesse apportare al ddl Zan, siamo scesi in piazza per sottolineare che non può essere azzerato il lavoro democratico che ha visto il testo già approvato alla Camera. L’ultima iniziativa finalizzata ad allungare i tempi da parte del centro destra è la presentazione di un disegno di legge alternativo che vede come prima firmataria la senatrice Licia Ronzulli. È evidente che si tratta di un modo per fare “melina”, come hanno dichiarato Pd, Movimento 5 stelle e Italia Viva. Per questo motivo siamo convinti, ora più che mai, che la mobilitazione delle piazze sia una forma necessaria di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e che possa portare ad un’accelerazione verso l’approvazione definitiva di una legge di civiltà.

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Osvaldo Barba

Presidente Associazione Culturale Merqurio

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